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La verità sulla nutrizione parte prima - Dottor Cagnazzo

LE VERITÀ SULLA NUTRIZIONE CHE TUTTI DOVREBBERO CONOSCERE (PARTE PRIMA)

C’è tanta confusione tra coloro che provano ad approfondire sul web tematiche di nutrizione, poiché questo campo troppo spesso si presta a credenze e ad esperienze personali piuttosto che a fatti. Solo basandoci su prove di evidenza scientifica possiamo essere sicuri di non commettere errori dannosi per la salute. Di seguito le verità che tutti dovrebbero conoscere:

1) La carne non va in putrefazione nel nostro colon:
E ‘del tutto falso che la carne marcisce nel colon. Questo non senso scientifico è tenuto in vita da coloro che fanno del terrorismo psicologico nei confronti della carne. Un corpo umano sano è ben attrezzato per digerire e assorbire tutti i nutrienti più importanti presenti nelle carni. Le proteine vengono parzialmente digerite nello stomaco grazie all’enzima pepsina; i frammenti che si generano vengono poi ulteriormente scissi nell’ intestino per mezzo di potenti enzimi digestivi di origine pancreatica.
Quando la digestione avviene correttamente e l’equilibrio batterico intestinale non è alterato, gli acidi grassi, gli aminoacidi e gli altri nutrienti vengono assorbiti dall’intestino, senza putrefazione.

2) Le uova sono tra i cibi più salutari:
Le uova sono state ingiustamente demonizzate perché il tuorlo ha un elevato contenuto di colesterolo. Tuttavia, gli studi dimostrano che le uova non aumentano il colesterolo nelle persone sane (1).
La verità è che le uova sono tra i cibi più sani e più nutrienti che si possono mangiare: contengono proteine di elevato valore biologico, acidi grassi importanti, la vitamina K2 che permette al calcio di depositarsi nella matrice ossea, la colina che garantisce l’integrità strutturale delle cellule nervose, gli antiossidanti luteina e zeaxantina che proteggono gli occhi riducendo il rischio di cataratta e di degenerazione maculare.
Tutte queste sostanze nutritive si trovano nel tuorlo, quindi dire alle persone di evitare le uova è uno dei più grandi errori nel campo della nutrizione.

3) Le bevande zuccherate sono un disastro per la salute:
Di tutti i cibi spazzatura, le bevande zuccherate sono quelle che ingrassano più di tutti. La letteratura disponibile supporta l’osservazione che le persone non compensano le calorie provenienti da tali bevande mangiando meno di altri alimenti. In altre parole, queste calorie non vengono “registrate” dal cervello, che fa mangiare di più complessivamente.
In aggiunta agli effetti sul peso, l’assunzione di bevande zuccherate rimpiazza i nutrienti essenziali, conducendo ad una dieta più povera dal punto di vista nutrizionale e ad una salute peggiore, con incremento della pressione arteriosa e aumento del rischio di diabete (2).

4) 0,1% di grassi non significa benefico alla salute:
la dieta “a basso contenuto di grassi” rappresenta un miserabile fallimento nella storia della nutrizione. Numerosi studi a lungo termine dimostrano che non funziona, né per la perdita di peso né per la prevenzione delle malattie (3, 4).
Poiché gli alimenti senza grassi non sono buoni al palato, le aziende alimentari aggiungono molti zuccheri, sia naturali che sintetici, che creano dipendenza ed alterazione del metabolismo. Meglio assumere la giusta quantità di grassi in quanto essi sono fondamentali per l’assorbimento delle vitamine A, D, E, K e sono fonte degli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6.

Le verità continuano nel prossimo articolo. Continuate a seguirmi, ne scoprirete di belle.

Riferimenti bibliografici

1) Dietary cholesterol provided by eggs and plasma lipoproteins in healthy populations. Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2006 Jan;9(1):8-12.
2) Effects of Soft Drink Consumption on Nutrition and Health: A Systematic Review and Meta-Analysis Am J Public Health. 2007 April; 97(4): 667-675.
3) Low-Fat Dietary Pattern and Risk of Cardiovascular Disease. JAMA February 8, 2006, Vol 295, No. 6
4) Low-fat dietary pattern and weight change over 7 years: the Women’s Health Initiative Dietary Modification Trial. JAMA. 2006 Jan 4;295(1):39-49.

Autore: Francesco Cagnazzo

Autore: Francesco Cagnazzo

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