Gli acidi grassi omega-3 sono essenziali per la nostra salute, quindi devono essere assunti con l’alimentazione. Li troviamo sia nel mondo animale (ad esempio in salmone, alici, sardine, sgombro) sotto forma di EPA e DHA, sia in quello vegetale (in semi e frutta secca a guscio) sotto forma di ALA o acido alfa-linolenico, ma le loro caratteristiche sono differenti.
Il ruolo biologico principale dell’ALA sembrerebbe essere quello di precursore della sintesi degli acidi grassi a lunga catena EPA e DHA, che sono elementi strutturali dotati di numerosi effetti biologici (soprattutto azione antinfiammatoria e di comunicazione tra e all’interno delle cellule). Aumentando l’assunzione di ALA per un periodo di svariate settimane si verifica un incremento della quantità di EPA nel plasma, eritrociti, leucociti, piastrine e nel latte umano, ma non si verifica alcun incremento di DHA.
Alcuni studi hanno dimostrato che la conversione di ALA a EPA avviene, ma è limitata, soprattutto negli uomini, e che l’ulteriore trasformazione in DHA è molto bassa. Nelle donne, invece, probabilmente grazie all’effetto indotto dagli estrogeni, c’è una maggiore conversione di ALA ad acidi grassi a lunga catena. Sembra dunque che negli uomini l’ALA rappresenta principalmente una fonte energetica; al contrario, nelle donne fertili la maggiore conversione di ALA in DHA riveste notevole importanza per lo sviluppo cerebrale del feto e del neonato.
In conclusione, l’ALA rappresenta una fonte limitata di EPA ed in particolare di DHA negli esseri umani. Quindi, un’adeguata assunzione di acidi grassi a lunga catena attraverso il consumo di pesce rappresenta la migliore strategia per il mantenimento della salute.
Fonte
G.Burdge, P. Calder. Conversion of α-linolenic acid to longer-chain polyunsaturated fatty acids in human adults. Reproduction Nutrition Development, EDP Sciences, 2005, 45 (5), pp.581-597